Viaggiare che passione

VIAGGIARE CHE PASSIONE

Viaggiare che passione

Viaggiare che passione. Tutti amiamo viaggiare, ed i motivi che ci spingono a farlo sono tutti validi.

Per esplorare luoghi e culture a noi lontani.
Per rilassarsi, e staccare la spina dalla frenetica vita quotidiana.
Per scatenarsi e ballare tra club e disco di richiamo internazionale. O, per il divertimento dei più piccoli, tra parchi a tema, e città “family friendly”

I motivi sono davvero tantissimi.

Il mio amico Lello, ad esempio, si professa un amante delle tradizioni locali. Le sue mete, spesso, coincidono con grandi eventi legati al cibo e alla birra. Londra, a Maggio, in occasione del Food Festival. Copenaghen, ad Agosto, con l’omonimo festival. Monaco di Baviera… beh inutile sottolinearne i motivi. In viaggio, per Lello, esiste solo la cucina locale. E poco importa se, al ritorno in Italia dopo due settimane di birra, bockwurst e crauti tedeschi, è stato in clinica a disintossicarsi!

Viaggiare che passione.
Perché ogni viaggio è, di per se, fantastico. Ogni momento, dalla preparazione alla partenza, è magnifico. Basta guardare dalla giusta prospettiva.

Con gli amici, il partner e la famiglia si litiga già prima di iniziare, su modalità e destinazione. Già prima di prenotare.
“Sei pazzo? Non se ne parla proprio”. I primi commenti della moglie, o dell’amico taccagno di turno, che frustrano sul nascere i propositi di una lunga vacanza in un resort.
“In Thailandia? E se ci beccassimo una malattia? So che c’è la peste, da quelle parti”, potrebbe essere, invece, il commento del vostro amico ipocondriaco; proprio lui, subito pronto a mettervi in guardia riguardo lo scoppio di una epidemia planetaria. Il primo, però, a partire con voi.

Poi c’è la fase della partenza. Quella in cui avrete dimenticato qualcosa. Sarà certamente una cosa importante, che il vostro partner, o amico di viaggio, non smetterà di ricordarvi per tutto il tragitto.

Persino la partenza è bella, e non va vissuta con la tristezza e lo sconforto di un viaggio finito, o in procinto di concludersi. Perché ogni viaggio ci arricchisce. Il viaggio regala emozioni che porteremo dentro per sempre. Il ricordo di un luogo, di nuovi amici…

Viaggiare che passione.
La cosa più importante, è vivere il viaggio. Viverlo in prima persona, con i propri occhi. Il fascino del nuovo. Della scoperta. Del momento.
Vivere il viaggio. Vivere ogni momento.
E non dallo schermo di un telefonino.

Dal diario di viaggio del mio amico Lello (si, ancora lui), due giorni a Disneyland. Ecco spuntare un tomo di 200 pagine e 400 scatti. Il figlio sullo scivolo. Il figlio sullo scivolo mentre fa una puzza; mentre alza la mano. La figlia sullo scivolo mentre sbadiglia; mentre sta scostando i capelli; mentre sorride. La foto al parcheggio. Lo scatto al papà mentre sta in fila alla biglietteria. I figli all’ingresso. Prima, la foto singola di ognuno. Poi, la successiva in coppia. Poi una terza con i due figli e la mamma. Una quarta, con il papà. Una quinta, tutti insieme. Una sesta, in cui compare il giapponese che aveva scattato la foto in precedenza….
Poi, il primo piano del figlio.
“Che palle papà. Ma quando andiamo sulle montagne russe?”, sembra che stiano dicendo i suoi occhi. Alla fine del libro c’è persino un dvd di due ore. Mi sono sempre rifiutato di vederlo.
Perché il bello del viaggio è viverlo.

Viaggiare che passione. Fatelo in prima persona. Un tramonto a Santorini, è meglio ammirarlo dal vivo. Non c’è bisogno di un telefonino, né di fare uno stupido video che conserverete nella memoria di un telefono e difficilmente rivedrete. È la vostra memoria che deve essere nutrita. Perché il ricordo non potrà mai essere cancellato dalla vostra mente.

Viaggiare che passione. Viaggiare con Kanoa!

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